Da Fuori dal Coro di mercoledì 15 novembre 2023

Noto che c’è una certa arroganza – barra – prepotenza – barra – tracotanza – barra – spocchia – da parte degli occupanti abusivi di case, nel considerare la casa che occupano come casa e cosa loro. Impressionante.
E noto che c’è anche una certa disinvoltura – barra – sfrontatezza – barra – sfacciataggine – a chiamare le forze dell’ordine non appena arrivano i giornalisti che vogliono fare delle domande. Come fossimo noi dalla parte del torto. Come se in Italia la stampa fosse considerata al pari di un ladro, che appena lo vedi lì fuori incappucciato componi il numero di emergenza della caserma più vicina. Cosicché passa il messaggio che l’occupante abusivo ha diritto a occupare la casa, e invece il giornalista che giunge sul posto è un pezzo di m.
Il diritto di occupare del resto ancora non l’avevo mai sentito. Non credo manco sia scritto.
E non credo sia nemmeno riconosciuto a livello costituzionale, ma siccome i cambiamenti sono dietro l’angolo e avvengono nel giro di un batter di ciglia, non mi stupirei se qualcuno possa averlo previsto. Che ne so. Qualche talebano col cervello innaffiato dal politicamente corretto potrebbe aver proposto, in un momento di buio neuronale, un emendamento dove si prevede per l’occupante il diritto a occupare.
Orbene.
L’altro giorno, girando un servizio sulla casa occupata a Castellarano in Emilia Romagna, ho sostenuto una conversazione assurda ma così talmente assurda con l’occupante abusivo Doku (ve lo ricordate l’indemoniato) che a un certo punto mi sono chiesta se fosse tutto vero o no. Credevo di essere finita su Scherzi a Parte.
L’occupante sosteneva che quella fosse casa sua. E che stabiliva lui quando dare le chiavi.
“Cosa fai tu davanti casa mia anche oggi”, mi ha chiesto l’occupante che nella maggior parte dei casi è straniero.
“Ma questa non è casa tua”, ripetevamo in coro io e la proprietaria. Non è casa tua.
E lui niente. Silenzio. Zitto.
“Ti ho detto tu vieni il 25”, mi ha detto.
“Il 25?”, ho chiesto.
“Ma perché il 25?”. Niente. Zero risposte.
“Io ho detto il 25”.
Sì perdio figlio mio ma perché. Perché il 25 ho chiesto io. Niente.
Il 25 quindi, probabilmente, perché queste situazioni così talmente assurde e paradossali – che viene da chiederci perché diamine le persone normali lavorano una vita e pagano l’affitto e si comprano casa – saranno risolte dalle istituzioni nel migliore dei modi.
Dove il migliore dei modi non è dare alla proprietaria i soldi degli affitti non pagati e degli arretrati, ma è trovare una casa magari a nostre spese all’occupante e alla sua famiglia. Cosicché la proprietaria dopo un po’ è andata dai carabinieri. E si è sentita dire che se l’occupante ha detto che consegna le chiavi il 25, dobbiamo attendere il 25. In Italia quindi il fuorilegge detta la legge.
Decide lui quando dare le chiavi, in che modo e dove.
È l’illegalità.
Bellezza.

sbetti


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