Questo è il frutto delle politiche fallimentari dell’accoglienza sbandierata. Nove rapine in due giorni. Risse. Alcol. Violenza. Gente che accoltella camerieri perché se entri in un locale a petto nudo come fossi un “trozzalone” devi capire che non ci puoi entrare.

Premetto che questo fine settimana, dopo le ordinanze del sindaco, la situazione pareva essere sotto controllo.

Il mio pezzo su Libero 👇✏️

A Jesolo, località balneare veneta, meta prediletta della movida, nel giro di due giorni ci sono state nove rapine.Sei in un giorno. E tre in un altro.In una sera poi due camerieri sono stati picchiati e accoltellati da quattro giovani tunisini perché mentre questi cercavano di entrare bagnati fradici e a petto nudo in pizzeria, gli inservienti, giustamente, hanno fatto loro notare, che in una pizzeria non ci puoi entrare come fossi un “trozzalone”.Perché questi girano in branco, tracannano alcol come se piovesse, sputano per terra – se sei sfortunato ti sputano anche in faccia (a chi scrive è accaduto) – e se ne vanno in giro con ste casse di musica e birra seminando il panico tra la gente.Sono tutti giovani, molte volte minorenni, stranieri, che si ritrovano in piazza per bere, fare casino, infastidire e rapinare la gente.La carrellata di misfatti comincia sabato 29 maggio scorso quando in piazza Mazzini ci scappano due feriti. Uno con arma da taglio. A coltellate finisce anche un regolamento di conti con tre giovani, tutti di origine africana, tra i 20 e i 25 anni.Il 22 giugno scorso, invece, una lite tra due gruppi di etnia albanese e italiana è finita con cinque accoltellati. Pare che alla base ci sia il controllo del mercato della droga.Fino ad arrivare a sabato scorso.Un gruppo di ragazzi trentini di Pinè che stava trascorrendo il fine settimana nella località balneare, è stato aggredito da un gruppo di sei giovani stranieri.Tutto comincia alle quattro del mattino, quando una ragazza del gruppo si accorge di aver perso il telefono. Chiede aiuto a due amici. Di 18 e 19 anni. E alle quattro vanno in spiaggia per cercare di recuperarlo. Si avvicinano al pontile, accendono una sigaretta, e tac, come un copione che si ripete, si avvicinano sei ragazzi di origine straniera – avranno avuto all’incirca 16, 17 anni – e iniziano a chiedere soldi. Prima a voce, poi estraggono dei coltelli. I trentini con le lame puntate alla gola, consegnano i portafogli con circa 250 euro e alla ragazza sparisce la borsa.A un ragazzo di 18 anni, poi, sempre dello stesso gruppo è sparito un paio di scarpe del valore di 500 euro. Un clima che alza ancora di più il livello di allarme tra ristoratori e albergatori che ancora piangono le ferite da covid.I ragazzi trentini si sono rivolti alla polizia e hanno presentato denuncia.E il neosindaco Christofer De Zotti (FdI), 36 anni ma già scafato, non fa in tempo a indossare la fascia che già indossa la divisa. “Andrò io in piazza a sorvegliare – dice a Libero – un sindaco deve rendersi contro. E poi voglio stare vicino alle nostre forze dell’ordine. Ci sono delle regole e vanno rispettate. Jesolo è una città sicura, i fatti di Peschiera del Garda, sono altra cosa”. A Peschiera questi buontemponi si erano organizzati in un raduno con tanto di appuntamento, evento e hashtag giusti. A Jesolo dove colpiscono, colpiscono. “Sono fatti gravi – dice De Zotti – ma circoscritti. I comuni con migliaia di turisti hanno questi disagi. E poi inutile negarlo, c’è un problema sociale tra questi giovani di seconda terza generazione che va affrontato. Sono molto aggressivi, viaggiano in gruppo, consumano alcol. Usano la violenza. Di questo dovrebbe interessarsi la politica, ed è un problema dovuto alla mancata integrazione, alla assenza di controllo delle famiglie”.

Serenella Bettin