“Giovani in grado di cambiare il mondo che si divertono a fare i vandali. Che tristezza”

Intervista uscita su Libero giovedì 9 giugno

Marco D’Elia ha 25 anni. Nato il 26 marzo 1997 a Peschiera del Garda, di professione fa il modello. E l’influencer come dicono i giovani di adesso. Laureato in Scienze della Comunicazione, nel 2018 si aggiudica il titolo di miglior modello d’Europa. La prova che i belli possono essere anche intelligenti. Nel 2019 viene eletto Mister Mondo Italia. Ogni giorno per un paio d’ore si allena e scolpisce il suo fisico. Il 2 giugno, il giorno del bordello a Peschiera, è uscito per fare la sua solita camminata e si è imbattuto in questa orda di vandali e teppisti che ha devastato tutto, disturbato anziani donne famiglie, molestato ragazzine. Al ritorno a casa ha pubblicato nel suo profilo un video di attacco verso questi buontemponi chiedendo se fosse quello il modo di divertirsi. “Che tristezza – ha scritto – Con tutto il potere dei social, ragazzi giovani che possono cambiare il mondo decidono di fare questo”.

Noi di Libero l’abbiamo contattato. 

Marco, lei era lì quel giorno? “Stavo andando a camminare e ho visto questa orda di ragazzi che impediva il passaggio e una schiera di poliziotti antisommossa”.

Cosa ha visto esattamente? “Ragazzi con le casse della musica. Si arrampicavano sui pali. Cercavano di farsi spazio tra i poliziotti ma non riuscivano a passare”.

Inveivano contro le famiglie? “Quando sono arrivato io il momento peggiore doveva ancora arrivare. Li ho sentiti insultare”.

Quanti erano? “Un bel po’”.

Tutti nordafricani? “Ho visto varie etnie. Tanti ragazzi di colore. Ma anche ragazzi occidentali, soprattutto ragazze devo dire. E gente dell’Est”.

Lei ha pubblicato un duro intervento nei suoi social lanciando un messaggio ben preciso. “Sì perché per me è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Io sono di una generazione che è più o meno la stessa ma è il piccolissimo step prima, la differenza si vede ed è tanta”.

Oggi cominciano le vacanze estive e ora dei ragazzini “giocano” a buttarsi addosso alle auto in corsa. “Noi quando finivano le scuole andavamo a mangiare un gelato, andavamo a Gardaland. Oggi questi giovani si paragonano ai rapper americani che fanno casino”.

Alcuni dicono che lo fanno per aumentare le visualizzazioni su TikTok. Può una persona avere il cervello stuprato da un social? “Il problema non è il social. Ma è una questione di attenzioni. Tempo fa le attenzioni si ricercavano in altro modo. Oggi si associano le visualizzazioni al successo nella vita. Che poi non corrisponde mai al vero. Se minacci la polizia non hai successo”.

Come siamo arrivati a questo declino così negativo? “Ma loro forse non sono partiti con cattive intenzioni”.

Bè alt. C’erano video eloquenti prima del raduno dove minacciavano di fare casino e conquistare Peschiera. Il sindaco stesso della sua città ha detto che è una guerriglia che poteva essere evitata. “Sì che ci fosse la voglia di fare casino ok, ma non credo si aspettassero quello che è successo. Poi quando arriva la polizia i ragazzi si gasano”.

Se lei a 25 anni riesce a capirlo, perché uno di 16, 18 no? È un problema anche dei genitori? “Secondo me c’entrano i social. Se uno si paragona al rapper americano ovvio che è così”.

Quindi sarà sempre peggio. “Io sono ottimista e spero che questo trend di paragone di negatività sia al picco”.

Può esserci un altro 2 giugno? “Non so se possa ricapitare. Spero abbiano capito”.

Cioè secondo lei uno di quelli che ha molestato le ragazzine in treno può aver capito? “Più che altro non vogliono ulteriori problemi. Neanche loro credevano di fare così tanti danni”.

Possono sfogarsi in altri modi. Ci può essere qualche altra forma di violenza tra i giovani? “Esistono gruppi Telegram dove si organizzano per fare questo genere di eventi”.

Anche lei lavora con i social e ne fa un uso corretto. “Sì ma io a 16 anni mi paragonavo con i miei compagni di classe perché non avevo Instagram”.

E quindi cosa facciamo? Chiudiamo Instagram? “Eh… dovremmo iniziare a separare l’immagine social dalla vita vera. Ma avverrà naturalmente. I social al momento sono arrivati al limite dell’estremizzazione. Il mondo sta prendendo un’altra piega. L’Ucraina influirà, le persone si rapporteranno non chi mostra beni materiali ma con chi darà un valore al mondo”.

Serenella Bettin

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