
Non ho molta fiducia nel genere umano. Sarà perché a certa gente fai prima a metterglielo in testa che nel sedere, ma credo che il genere umano sia di fondo imbecille.
Me compresa.
Ultimamente noto però che il grado di imbecillaggine sta aumentando. Non so se sia il covid che ci ha reso imbecilli tutti. O se sia la mia persona che non riesce più a tollerare certi esseri eunuchi servili e ignoranti. Pure sciocchi e presuntuosi.
Noto che ultimamente va di moda l’adesione al politicamente corretto. Il politically correct. Dove gente che non sa manco scrivere un telegramma si diletta in pensieri filosofici di alta tensione.
Il servilismo ci ha ingrigito tutti.
La gente non ragiona più con la sua testa. Ma ogni qual volta deve esprimere un pensiero e si batte il petto in chiesa per la libera manifestazione di esso, si chiede se sia opportuno o meno.
Questo per aderire ai canoni che ci vorrebbero tutti quanti omologati appiattiti esseri piatti e molli. Qualcuno ci sta già riuscendo nell’impresa. Non essendo manco in grado di partorire un’idea che sia sua o di scrivere in un italiano corretto. E mi rendo conto che in taluni ambienti dominati da pensatori rossi il pensiero viene talmente manipolato al punto tale da farti credere che sia davvero tuo.
La cancellazione della cultura. Il catastrofismo culturale. Lo strozzamento delle idee. Il perbenismo dilagante.
La solo cultura ammessa è quella del politicamente corretto, che predica libertà pace amore e gioia e arcobaleno, che scrive tutt anziché tutti, che accetta i Babbo Natale gay, ma che aderisce ai canoni tali per cui ogni qual volta esprimi un pensiero diverso, ti sfotte.
La Pravda.
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