Chissà le anime belle dinanzi a questo caso obbrobrioso che avranno da dire. Chissà forse diranno che è colpa degli italiani. Che non abbiamo fatto abbastanza. Che è colpa nostra di questa Italia così brutta e sgraziata che siamo noi a consegnare chi delinque nelle mani della criminalità. Perché lo Stato mamma chioccia non ha fatto abbastanza.
A Rovereto in provincia di Trento, sabato sera una donna di 61 anni è stata pestata a morte da un nigeriano senzatetto di anni 37, Nweke Chukwuka, questo il suo nome, che avrebbe anche tentato di violentarla. Lei si chiamava Iris Setti ed è morta in seguito alle violente botte.
La scena è stata agghiacciante ed è accaduta nei giardini Nikolajevka di Rovereto a due passi dal centro. Chi l’avrebbe mai detto che ora la violenza si propagasse anche qui. Non bastavano Roma Milano Bologna Padova Mestre in mano a clandestini e balordi. Ora la violenza si dirama anche nella tranquilla e ricca Trentino Alto Adige.
Chi ha visto, ha sentito le grida disperate della donna e si è affacciato alla finestra.
Davanti l’orrore.
Lei stesa a terra con i pantaloni abbassati, lui aveva tentato di toglierglieli per stuprarla e come una furia, lui a cavalcioni su di lei che continuava a colpirla senza tregua. Prima un colpo. Poi un altro. E un altro ancora. L’ha colpita anche con una pietra raccolta da terra. Calci e pugni, pugni e calci, e ancora calci e pugni e pugni e calci. Lei gridava, si divincolava, rantolava, annaspava, cercare di resistere in tutti i modi per tenersi aggrappata alla vita, ma per lei non c’è stato niente da fare. Quando lui l’ha lasciata andare per lei era ormai troppo tardi. Il suo volto era completamente sfasciato dalla violenza di lui, deturpato, reso irriconoscibile, lei grondava sangue ed era ormai in condizioni gravissime. Quando l’hanno soccorsa e portata in ospedale la corsa è stata disperata. La donna è morta poco dopo. Lui è stato trovato nel quartiere Santa Maria ed è stato arrestato per il reato di omicidio. Per fermarlo hanno dovuto usare il taser. E occhio a non fargli male senno finisci indagato.
Ma quello che balza agli occhi, oltre alla violenza efferata e inaudita, e bestiale e brutale perpetrata addosso a quella donna inerme è che lui era già noto – ma che strano! – alle forze dell’ordine. L’estate scorsa era stato filmato mentre pestava carabinieri e passanti. Ci aveva perfino balzato sopra l’auto dei carabinieri e tanto basta. Ed era sempre l’estate scorsa quando aveva danneggiato alcune auto in sosta e minacciato i passanti e i clienti di un locale con un coccio di bottiglia. Aveva anche precedenti per danneggiamenti e lesioni. In questura stavano valutando l’espulsione ma il provvedimento non poteva essere eseguito perchè aveva l’obbligo di dimora per i fatti successi l’anno scorso. Un provvedimento quindi che annullava l’altro.
Robe da matti!
Incredibile ma vero!
E quindi ce lo siamo tenuti. Matteo Piantedosi ha detto che c’è da capire cosa non ha funzionato. Tutto non ha funzionato, Piantedosi. Tutto.
Lei stava semplicemente andando a trovare la madre.
Chissà qui le anime belle che avranno da dire.

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