C’è stato un tempo quest’inverno in cui abbiamo pensato che per far fronte ai rincari energetici avremmo dovuto spegnere le luci. Nei paesi. Nei locali. Nei bar. Nei ristoranti. Nelle chiese. Nelle case. Nelle piazze e nelle strade. C’è stato un tempo in cui abbiamo creduto che il click di spegnimento, che segna quella lancetta dello spending review, fosse l’unica soluzione. Una soluzione accettabile. Quella di uscire la sera dalla messa e trovare buio. Quella di andare a cena fuori e trovare buio. O cenare così a lume di candela. Quella di svegliarsi all’alba per andare a lavorare e trovare ancora e ancora buio. Buio pesto. Fitto. Non una luce. Non un lampione. Immagini di un tempo andato. Scene da Medioevo con le torce in tasca e le fiammelle sotto i porticati.

Il montaggio di questo servizio per Mediaset, realizzato ad Arzergrande, un paesino nel padovano in Veneto, è stato realizzato grazie alla maestria e alla professionalità dei cameraman Carlo Brotto e Simon Barletti.

Un intreccio sonoro di immagini. Situazioni. Scene. Alti. Bassi. Chiari. Scuri. Di accensioni. E di droni perfettamente intersecati con i lampioni.

Per un disguido tecnico il nome all’inizio del servizio è sbagliato.

Qui il mio reportage 👇 clicca sul link

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/controcorrente/il-paesino-spense-la-luce_F311547501042C09


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