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Chiariamo questa roba del Veneto che cerca immigrati perché non farebbe più figli.Avevo letto un “reportage” di Repubblica. Ma l’inviato farebbe bene a vivere in Veneto un mese, così può incunearsi e spalmarsi e riempirsi degli umori e interessi che regnano in questa regione, e non solo questa, dagli inverni grigi e le estati afose. Il Veneto, l’Italia diciamo, cerca immigrati non perché i veneti non fanno più figli – ne vedo anche troppe di famiglie improvvisate che figliano come conigli – ma perché questo è il main stream, la prassi radical chic che vige in Italia. Non è scoprire l’acqua calda. È sempre stato così. Cioè si fanno arrivare qui masse di disperati di modo da ghettizzarle e impiegarle come manodopera a basso costo. All’imprenditore, che chiede l’arrivo di immigrati, che arrivi Alì, Mustafa, Genoveffo o chi altro, importa poco. Non importa quello che sai fare. L’importante è che arrivi qualcuno. Che scopi per terra. Ecco il perché i salari sono bassi. Perché si è perso il valore della prestazione. Perché una volta che abbassi gli stipendi non li rialzi. E qualche morto di fame lo trovi sempre. Li hanno abbassati quelli che con i migranti ci hanno fatto i soldi. Quelli che hanno sempre visto queste persone non come dotate di un’anima e un corpo e uno spirito da accudire e accogliere, ma come carne da lavoro. L’Italia cerca immigrati perché così li può pagare meno. Perché se a un italiano devi dare almeno 15 euro l’ora perché altrimenti non si presenta in baracca, all’immigrato puoi dare poche centinaia di euro. Tanto il più delle volte manco sa la lingua e quindi chissenefrega. Chi controlla cosa gli fate firmare? I salari sono bassi perché per anni si sono sfruttati i migranti. Il titolare di un locale che conosco, aveva abbassato lo stipendio alle cameriere italiane che c’erano, e nel frattempo aveva assunto due romene. Nel giro di pochi mesi le italiane se ne sono andate. Le romene continuano a lavorar per 5 euro l’ora.
E quale più bel guadagno per un titolare pagare meno i dipendenti anziché formare e incentivare gli italiani? Molto meglio prendere manodopera a basso costo. Gente disperata che ti dice che verrà a lavorare anche per 5 euro l’ora perché “quando hai fame”. Non che gli italiani non ne abbiano, ma gli italiani fondamentalmente stanno bene. Col reddito di cittadinanza poi stanno ancora meglio. Introducendolo si è sdoganato il principio che puoi essere pagato anche per grattarti le palle sul divano. E quindi anziché venire sfruttatati da gente che paga poco o non investe sulla formazione, stanno a casa che è molto meglio. Del resto questa è la situazione. Giovani totalmente demotivati, in preda a padri e madri aspirapolvere che tirano su tutto quello che non tirano su i figli. Le aziende non investono in formazione per formare gente svogliata che non ha voglia di fare un tubo, come biasimarli, non c’è più la voglia, manco di imparare un mestiere o cercare un impiego. Non c’e più la voglia di partire dalle piccole cose. Di imparare la sacralità e ritualità dei gesti. La sapienza nelle parole. Nelle mani. C’è un livello tale di pressapochismo e menefreghismo in giro da far venire l’orticaria ai piedi. Una volta le scuole facevano stage, tirocini organizzati con le aziende. Adesso non si possono fare nemmeno quelli. Era bello entrare per la prima volta nel mondo del lavoro. Perché ti cimentavi in qualcosa di nuovo e avevi modo di toccare con mano magari quello che stavi studiando. Adesso no. Adesso è diventato che tutti studiano. Tutti si sentono dottori laureati ingegneri architetti. Conosco giovani che per avere una laurea in mano credono di essere Dio onnipotente. A cui non puoi chiedere niente. Non puoi chiedere di fare fotocopie. Di lavorare il sabato. La domenica. Di andare a comprare le pastine al bar di sotto se per caso in studio è il compleanno di qualche collega. Gli stranieri invece si prestano a fare queste cose perché alla fine questi si cimentano nel mondo del lavoro a modo loro. Ecco perché l’Italia cerca migranti. Non perché non fa più figli, ma perché gli stranieri li puoi pagare meno. Un italiano invece ti manda a fareinculo. Ecco perché i salari sono bassi.
