Dal diario Di Facebook dell’11 novembre
Questa roba della Francia che blocca il trasferimento di 3500 rifugiati dall’Italia è una roba di una schifezza immane.
Usare i migranti come merce di scambio. Mercanzia da ricatto. Eccola l’Europa che balla sui cadaveri dei migranti. Ci si è tuffata sopra come gli avvoltoi quando la carne è ancora fresca. Eccola.
Eccola la Francia che tanto si prodigava e parlava e ciarlava e parlottava e borbottava e ci dava lezioni di bon ton, e di solidarietà, e di rispetto delle regole, eccola la Francia che dice: “Se noi accogliamo questi 234 migranti non rilocalizzeremo nessuna delle persone che ci eravamo impegnati ad accogliere nelle prossime settimane”, ha detto il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin. Il caso infatti è presto spiegato.
La Francia si era impegnata con l’Italia a ricollocare 3500 migranti provenienti dall’Italia. Il nostro Paese ha detto no allo sbarco della Ocean Viking. La Francia accoglie la nave carica di 234 persone. La Francia dice stop al ricollocamento. Come fosse un ricatto.
No nave, no migranti.
Ossia tu non vuoi questi 234? Io non voglio i tuoi 3500. Una pratica conosciuta tra quelli incravattati che si occupano di immigrazione. Anche nel piccolo. Quando scoppiarono le rivolte a Nordest, il prefetto di Padova ti rispondeva che i migranti di Venezia non erano di sua competenza. E così la Francia. Che si rivolge anche agli Stati – fate come noi – Ciascuno si rifiuti di accogliere rifugiati dall’Italia – Fate come abbiamo fatto noi –
Che bravi. Che bell’esempio. Che bella prova di solidarietà. La Francia poi. Ma ce la siamo dimenticati la Francia. La Francia che respinge i migranti a suon di baionette. La Francia che respinge i migranti con la polizia antisommossa. La Francia che fa morire le donne incinta. Era accaduto nel 2018. Una donna respinta dal confine di Bardonecchia.
La Francia che mentre ci fa la morale, respinge 80 migranti al giorno.
È bastata una nave per far cadere in un amen la loro finta solidarietà.
#sbetti
