La siora e la matrona di Torino

Dal diario di Facebook – 8 giugno 2022

Ieri sera a Treviso che moderavo un incontro sulla giustizia. Stamattina sono ripartita per Milano. E poi sono approdata qui. A Torino. E questo è il Po. Quando sono scesa alla stazione Porta Nuova, c’era una donna che mi ha dato un volantino. Il volantino faceva la réclame all’Outlet di Torino. Figo mi sono detta. Finalmente si riparte. Benessere. Poi sono finita a far pranzo in un posto assurdo. Tenuto da due donne che si fanno chiamare la siora e la matrona. La donna voleva darmi un’insalata di mele. Le mele che sanno di limone mi ha detto. Per un attimo ho creduto che volesse avvelenarmi. Alle pareti non c’erano altro che quadri. E ricami. E foto antiche. Sembrava pulito il posto. Un posto di passaggio. La gente che ci passa. Ci smercia. Si ritrova. Arriva a Torino e viene a rinfrescarsi aspettando il prossimo treno. Quando ho chiesto di andare in bagno mi hanno detto che di lì c’è un negozio. E un negozio c’era per davvero. Vendevano vestiti orientali, cose vintage, orecchìni, bracciali, anche suppellettili per la casa. Ci stava una tipa con gli occhi incavati che bucavano gli occhiali. Poi ci stava un’altra che sembrava la matrona che preparava insalate e panini. Al bancone però non c‘era nulla. Se non due carote raggrinzite con la pelliccina marrone e un sedano che sembrava un cetriolo rammollito dall’aceto. Ho chiesto come mai il bancone fosse vuoto e mi hanno detto: “perché ci batte il caldo”. E il caldo ci batteva per davvero. Alla fine siccome avevo fame ho preso un’insalata che la matrona mi ha preparato con le mani asciugate con lo strofinaccio con cui ci pulisce la macchina del caffè. Dentro l’insalata c’erano pomodorini avocado mais insalata carote raggrinzite con la pelliccina finocchi semi di girasole. La tovagliette sebbene il mio collega non se ne sia accorto era un po’ sporchetta ma non importa. Avevo talmente tante fame e dovevo lavorare che in certi momenti va bene tutto. E così continuando il viaggio…

#sbetti

Perdersi. Giusto un attimo.
Prima di reimmergersi.

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