L’Anpi ne sforna una dietro l’altra

Manifesto per il 25 aprile creato dall’Anpi

L’Anpi ne sforna una dietro l’altra. L’ultimo capolavoro è il volantino con le bandiere ungheresi al posto di quelle italiane. Roba da far accapponare la pelle.
Non è di certo una bella figura infatti quella che ha fatto l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia che di partigiani ormai non ha più manco i nomi – su 120 mila iscritti solo il 3% ha combattuto veramente – stampando i volantini per le celebrazioni del 25 aprile con le bandiere ungheresi al posto di quelle italiane. Una svista forse. O l’ignoranza.
Ma l’Anpi dovrebbe sapere che “La bandiera della Repubblica – come predispone la nostra Costituzione – è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso” e che è “a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
L’associazione dei partigiani invece anziché stamparci le bande verticali le ha messe orizzontali forse perché il grafico non era in grado di capovolgerle – di questi tempi trovare qualcuno che faccia un lavoro decente è diventato come cercare l’acqua nel deserto. Se poi ci aggiungiamo le dichiarazioni imbarazzanti del presidente Gianfranco Pagliarulo ecco che l’Anpi ha fatto un filotto infilando in fila una dietro l’altra encomiabili perle da farci riflettere.
Prima la richiesta di una commissione d’inchiesta per appurare cosa sia avvenuto davvero a Bucha. Una cosa che dall’Anpi non ti aspetteresti mai.
Poi la bandiera sbagliata. E poi il no alle bandiere della Nato per le celebrazioni del 25 Aprile. “Le bandiere Nato sono inappropriate – ha detto Pagliarulo – in questa circostanza in cui bisogna parlare di pace”.
Proprio la sinistra che quando è scesa in piazza c’aveva le bandiere rosse di tutti i sindacati del mondo ma di quella ucraina manco l’ombra.
Del resto né di qui né di lì, né con Putin né con la Nato, è un ragionamento che va molto di moda di questi tempi. Come quelli che con i vaccini ti dicevano: “No io non sono no vax però…”.
Ma il problema è di questa gente incapace di prendere una posizione. Gente molle flaccida che non sta né di qua e né di là e che pur di garantirsi un posto da qualche parte, un giorno dà un colpo al cerchio e un giorno alla botte. Un po’ come una donna (o come un uomo) che pur di fare carriera va a seconda di dove tira il vento. E non solo.
La sinistra lo sa fare bene. A caccia di fascisti ormai morti e sepolti. Negazionisti di foibe tanto che a Viterbo per il 25 aprile ci dedicheranno un evento; e paladini di aiuti verso navi cariche di migranti gestiti da trafficanti che con i finti profughi ci hanno fatto i soldi. Una distorsione della realtà che contrasta con quegli intellò di sinistra che ritengono di avere il monopolio della cultura.
Peccato che qui oltre a sbagliare i tricolori hanno saltato vari passaggi.
Forse i libri di storia sono ancora rimasti incelofanati.

#sbetti

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