Ma dove sono tutte quelle femministe che avevo conosciuto a quelle orribili manifestazioni organizzate dalla sinistra per i diritti dei gay, delle lesbiche, dei trans, eccetera eccetera?
Dove?
Dove sono quelle che si scandalizzano quando una donna difende la famiglia? Dove?
Dove siete? Dove sono quelle che scendono in piazza con le bandiere della pace per ribadire i diritti di gay lesbiche trans, prendendo per il culo i poliziotti? Dove siete tutte quante, che quando non serve, scendete in piazza a frotte oceaniche per ribadire che il corpo è vostro, che voi dell’utero fate quello che volete e che lo date pure in affitto? Come fosse un barattolo di latta in concessione. Dove sono quelle che gridano: “boicotta sta fregna”, col dito medio alzato e che tirano assorbenti in faccia alle forze dell’ordine? Dove?

Dove sono quelle che protestano per i diritti delle donne italiane in un Paese libero? Altro che Ddl Zan, in una situazione come questa, avreste dovuto imbracciare altoparlanti e striscioni e scendere in piazza inondando le strade di cori. Rimango allibita dalle conferenze stampa di guerriglieri sanguinari che dicono che i diritti delle donne saranno garantiti ma che verrà applicata la legge della Sharia che prevede, qualora non lo sappiate, che la donna sia in una condizione inferiore rispetto agli uomini. Mi chiedo se vi rendiate conto di quali corbellerie ascoltiamo. Conferenze stampa in mondovisione come se i talebani siano vittime degli occidentali, degli americani, come se fossero stati espropriati di un potere che è stato loro tolto e ora Dio mio se lo riprendono. La nuova promessa è che le donne dovranno indossare sì l’hijab ma non il burqa, capirai che concessione. Ancora. Ancora dentro tristi sacchi di nylon, vittime di leggi e consuetudini grette e rozze e tribali.

Le donne che tornano animali. Il portavoce dei talebani, tale Zabihullah Mujahid, ha detto che l’impegno dei talebani, mi viene già da ridere, sarà “per i diritti delle donne all’interno della Sharia. Lavoreranno fianco a fianco con noi. Non ci saranno discriminazioni”. Ma fatemi il piacere. Dovremmo sentirci rassicurati da questa roba? E Boldrini e company dove sono?Dove? Dove sono quelle di “non una di meno” che scendono in piazza travestite da oche giulive bestemmiando e augurando la morte a Matteo Salvini e a chiunque non la pensi come loro? Dove? Dove sono? Perfino Giorgia Meloni che si tuffa in giorno di Ferragosto sono stati in grado di criticare. La gente ignorante si perde su baggianate. Poi sulle cose che contano, importanti, fondamentali, urgenti, il risultato è il silenzio. La disfatta dell’Occidente, che la si vede tutta nelle immagini di Di Maio al mare che sceglie come sede per seguire la crisi internazionale la spiaggia di Porto Cesareo.

Questo è il tracollo dei valori dell’Occidente.

È il silenzio vile meschino gretto di quelle che si scandalizzano se un uomo va a letto con le segretarie, se fa il piacione. Quando le avevo seguite a Verona, a una di quelle orribili manifestazioni, c’erano donne travestite di fucsia, rosa, lilla. Uomini che al collo indossavano il foulard della pace. Donne con i volti dipinti di cuoricini che reclamavano i diritti gridando al mondo che l’utero è il loro e ci fanno quello che vogliono. “Obietta obietta, obietta su sta fregna”, gridavano le femministe in coro. Oppure “l’utero è mio”, seguito da una bestemmia in rima. E così con megafono alla mano, striscioni, bandiere, chi mezzo nudo, chi sopra i furgoni aveva preso e aveva marciato in coro. Avevano lanciato fumogeni. Assorbenti e bottigliette vuote. Avevano reclamato tutto il loro odio contro i fascisti, contro Salvini, contro il potere e avevano esaurito la loro triste comparsa con uno striscione: “Un orgasmo vi seppellirà”. Non ho visto queste orde pietose di femministe e tolleranti e predicatori di amore pace e integrazione scendere in piazza ora in sostegno di quelle donne afghane. Forse non lo sanno. Forse sono al mare come Di Maio. Forse a loro non gliene frega un tubo. Perché la verità è che molto più semplice battersi e criticare il sessismo, come lo definite voi, in Occidente, assumendo toni da circo, che non battersi veramente quando davanti alla violenza c’è la morte. A voi dei diritti delle donne non frega un fico secco. Vi interessa sollevare le polemiche qui, perché è più semplice, perché è più facile. Vi indignate con tristi dichiarazioni se ci sono i matrimoni combinati, se le bambine vengono date in spose, se non possono scoprire i piedi, gli occhi, se non possono guidare, andare al mare, e poi finisce lì. In un silenzio imbarazzante. Forse siete voi quelle che “un orgasmo vi seppellirà”.

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Pezzo uscito sul Giornale il 31 marzo 2019 – servizio Verona

👉 https://www.ilgiornale.it/news/politica/quelle-donne-marcia-sfila-lodio-anti-famiglie-1671633.html

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