È tutto molto interessante sapete. Tutto molto interessante. Stamattina ricevo una telefonata. Un signore anche abbastanza conosciuto mi dice che ieri pomeriggio a Santa Maria di Sala #Venezia gli sono entrati i ladri in casa.
Spariti: due cronografi d’oro, un Rolex (poi ritrovato) e altre cose di valore. Ancora non si sa la stima precisa di quello che é stato portato via. Capirete che nel marasma, nella confusione, difficile risalire a tutto. Difficile quando hai la testa annebbiata e la mente annacquata. Difficile quando pensi che ti hanno stuprato l’intimità. Che ti sono entrati dentro. Che ti hanno violentato. Che hanno camminato dove camminano i tuoi figli. Che magari hanno pisciato dove la mattina fai colazione. Difficile. Molto difficile. Difficilissimo. E allora questo signore mi ha detto: “sono molto arrabbiato, ho tanta tanta tanta rabbia. Non so con chi prendermela. Ci hanno detto che questa zona è molto battuta, dovevamo aspettarcelo”. E poi. Poi ha continuato. Senza che io gli dicessi niente. Senza che io gli chiedessi nulla. E mi fa: “poi però se qualcuno si difende in casa rischia i guai, ma personalmente io credo che un ladro deve sapere che se entra in casa degli altri rischia la vita”.
Già. La vita.
Ma quale vita. Tutte le vite sono uguali, certo. Ma quale vita proteggiamo? Quale? Quella del ladro? O quella del padre? Quella della madre? Quella degli anziani, di noi figli, dei nipoti? Quale. Quale serenità proteggiamo? Quella del ladro che sa che può liberamente entrare dentro casa degli altri anche chiedendoti il risarcimento del danno. Era accaduto a Franco Birolo. O la serenità delle famiglie? Che magari sotto Natale e anche tutto il tempo dell’anno hanno diritto di starsene tranquilli. Quale vita proteggiamo? Quella di chi delinque? O quella di chi ha lavorato una vita per comprarsi una casa e poi alle sei del pomeriggio ti entrano dentro, ti scassano porte, ti spaccano le finestre, ti mettono a soqquadro gli armadi, ti rovistano dappertutto e fanno quello che pare a loro? E pregare iddio che non ti facciano niente. Ve li siete dimenticati i casi importanti? Eh? Quelli finiti nelle cronache nazionali? Ve li siete dimenticati? Gorgo al Monticano. I coniugi di Rovigo. Lanciano: coniugi picchiati, legati, a lei venne tagliato l’orecchio. Quale vita proteggiamo? Quale? Quella di chi ti chiede permesso? O quella di chi ti piomba in casa con armi coltelli e taglierini e tu hai paura. Paura fottuta. Avete mai parlato con qualcuno a cui sono entrati i ladri in casa? E magari gli hanno sequestrato moglie e figli. Ce ne sono sapete di questi casi. Ce ne sono. Ci avete mai parlato? O li avete solo sentiti alla televisione o per telefono?
Perché io non sono per il Far West sapete. No. Assolutamente no. Però adesso. Adesso ce lo dovete dire quale vita proteggiamo. Perché non lo sappiamo. Adesso dove fare un passaggio ulteriore. Andare oltre. Quel famoso bilanciamento degli interessi. Adesso ci dovete dire se ci dobbiamo proteggere. Se ci possiamo difendere. Se possiamo m proteggere e riparare i nostri figli. Ce lo dovete dire. Perché non si è capito perché ti condannano se oltraggi un pubblico ufficiale, se lo offendi. Se lo insulti. Giustamente ti condannano. E poi. Poi fanno i clementi con chi ti offende la casa; il ladro, il rapinatore, il delinquente. Quello che ti entra in casa. Quello che ti mette le mani addosso. Quello che ti mette paura. Quello che se hai un figlio che dorme nella stanza accanto provi terrore. Quello che non sai cosa possa succedere.
Perché allora l’altro giorno. L’altro giorno ero a Canale Italia e un avvocato di Dolo, tale Antonio Bordin, ha detto che ha visto un processo dove il proprietario è stato condannato perché si era difeso. Ma il proiettile è finito sul polpaccio, quindi non letale, e questo lascia intendere che il ladro stesse scappando. Ergo tu non puoi fare niente se non dire: “grazie della visita, prego, vai pure. Torna la prossima, ora sai dove abito”.
E allora sì. Tutto questo.
Tutto questo è molto interessante.
Con permesso.
#sbetti