
L’altro giorno, mentre l’Italia era in piazza a manifestare per la Palestina, l’account ufficiale di Fratelli d’Italia ha pubblicato un post che mi ha lasciato abbastanza basita.
Ossia mentre i cittadini italiani facevano sentire la loro voce perché dall’altra parte del globo – e manco tanto – c’è gente che ogni giorno viene massacrata, bombardata e i bambini muoiono di fame; Fratelli d’Italia pubblicava un bel post con ritratte le facce di Salvini Meloni e Tajani sorridenti (anche se ultimamente Tajani sorride meno, forse è in difficoltà?) e sopra ci scriveva: “Il centro destra oggi è ancora oltre il 50%. Non ci fate niente”.
Una porcheria.
Addirittura l’ho riguardato per sincerarmi che effettivamente quello fosse l’account ufficiale ma ahimè era tutto tragicamente vero.
Cioè nel giorno in cui l’Italia scende in piazza, nel giorno in cui la gente continua a morire di fame, nel giorno in cui alcuni cittadini italiani sono stati arrestati – non fermati cazzo – ma arrestati illegalmente in acque internazionali e poi trattati come animali, con uno che gli urlava dietro: “Terroristi”; la più grande preoccupazione del partito che sorregge la premier del Governo italiano era quella di ribadire che sono ancora oltre il 50% e “non ci fate niente”.
Che suona tanto come quella canzone di Ermal Meta e Francesco Moro “Non mi avete fatto niente, questa è la mia vita che va avanti”. Peccato che la canzone di Moro e Meta parlasse di guerra, di morti, di distruzione, di bombe.
Una realtà a cui gli italiani hanno deciso di non voltarsi dall’altra parte.
La tragedia a Gaza ha unito l’Italia più di Sanremo, no ma che dico di Sanremo, più dei mondiali di calcio e perdonatemi il paragone improprio.
Quindi non capisco a chi si riferisca Meloni Salvini e company quando parlano di oltre il 50%.
In giro non vedo altro che lo scollamento della politica dalla realtà, politici che vanno da una parte e la società che va dall’altra. E passa che la premier abbia detto “vogliono farsi il weekend lungo”, forse dimenticando che invece sarebbe stato un lungo weekend – ma si sa quando si è disperati dal perdere consensi, si dicono tante di quelle fesserie che uno manco si rende conto – e passa che abbiano postato gli auguri per i nonni su Instagram, proprio quei nonni che hanno combattuto la guerra magari, e che di guerre e sostegno alle armi non ne vogliono più sapere, e passa il loro sostegno alle forze dell’ordine anche se poi scavando ti rendi conto che questi lavorano per servire lo Stato con le pezze al sedere perché non hanno uomini, risorse, mezzi.
No, la premier ha fatto peggio, ha detto che il volo di ritorno da Israele, gli attivisti se lo dovevano pagare, perché ovviamente solo i criminali e i torturatori libici rientrano con i voli di Stato.
Ma questa roba che gli italiani stanno con la premier, è una roba di una miopia assoluta, uno strabismo politico, vuol dire proprio essere ciechi e chiedersi anche a questo punto quando cadrà il governo.
In quindici giorni ci sono stati due scioperi nazionali – io fiumi di gente così non li ho mai visti – in strada non c’erano solo i facinorosi, i figli di papà – ah tra l’altro la gente comune lavora anche di sabato e domenica e per essere in piazza ha rinunciato alla paga quando il governo fare il venerdì libero per i parlamentari – in piazza c’erano pensionati vigili del fuoco poliziotti famiglie bambini genitori figli nonni. Una roba di una potenza roboante, che scardina via tutto, riscrive i giochi; un qualcosa di epocale che è difficile far passare come l’ennesimo scontro tra maranza e fighetti.
Non è possibile che chi sieda nella stanza dei bottoni non si sia reso conto che questo tsunami è partito. E non serviranno le vostre aspre disposizioni, i vostri codici, le vostre false promesse, i vostri reati. In giro ci sono tutti. Gli italiani stanno rialzando la testa, il malcontento ha preso il sopravvento e quando il popolo si risveglia, il potere trema. Il giochetto si è rotto, la democrazia non è qualcosa di stabilito – sempre come dicono loro – la democrazia la vedi nei volti della gente, nelle proteste, nelle grida di aiuto, è un processo a cui il governo non può rimanere indifferente o tentare di nascondere con quattro post su Instagram. Il voto viene dato anche così, scendendo nelle piazze, facendo sentire la propria voce. E la minoranza rumorosa fa molto più rumore della maggioranza inerme.
A meno che, e in questo voi siete maestri, non si voglia dire che il governo italiano conti.
Sì ma solo fino a un certo punto.
sbetti

Scopri di più da Sbetti
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
