
Come volevasi dimostrare quel “era nel posto sbagliato al momento sbagliato”, ha dato fiato alle trombe di quattro trogloditi cafoni beceri ignoranti analfabeti nella vita, che si sono lasciati andare a commenti del tipo: “cosa ci è andata a fare di notte lì da sola?”. “Cosa ci faceva lei lì a quell’ora?”.
Addirittura ho letto un rozzone – di cui conservo screen – che ha scritto: “le persone per bene a quell’ora stanno a casa soprattutto se hai un fidanzato”.
Ora, questo è proprio quello che temevo. Ed è inutile che fate fiaccolate, che organizzate lanci di lanterne, che mi chiamate per le manifestazioni con le scarpette rosse, se prima non invertiamo la rotta. Se non cambiamo prospettiva.
Dire che Sharon era nel posto sbagliato al momento sbagliato, lascia intendere che ci sia un tempo giusto allora. Anche perché scusate ma che vuol dire? Chiunque fosse passato di lì si sarebbe trovato a vivere un tempo sbagliato.
Ma non era Sharon a trovarsi nel luogo sbagliato. E non ho mai compreso perché le donne debbano sempre accettare e ricevere consigli.
Ci aveva già pensato il pubblico ministero che seguiva le indagini di Giulia Tramontano a elargire suggerimenti non richieste al gentil sesso, dicendoci di non andare all’ultimo appuntamento.
E ora ci ha pensato il procuratore aggiunto di Bergamo sul caso Sharon.
Faccio notare che entrambi i magistrati sono donne.
E ancora una volta, ancora, ancora una volta per l’ennesima dannata volta,
l’asse della colpevolezza pende sulla vittima.
È ancora la vittima che deve assumersi le colpe. È ancora una volta la vittima che deve fare attenzione a non andare all’ultimo appuntamento. È ancora una volta la vittima che deve stare attenta a essere nel posto giusto al momento giusto.
Del resto viviamo in una società così talmente evoluta ma così talmente retrograda che fino a pochi anni fa, vi ricordo, se lei aveva i jeans non era stupro. Quindi colpa tua. Se invece ti metti la minigonna, colpa tua lo stesso, perché sì ti ha stuprato ma TU lo hai provocato.
Ma noi siamo stanche. Stanche. Stanche. Stanche di sentirci dire come ci dobbiamo comportare. Come ci dobbiamo vestire. Cosa ci dobbiamo mettere. A che ora dovremmo rincasare. Ci vogliono carine allegre sorridenti spontanee responsabili brave educate, con la testa sulle spalle. E siamo stanche di leggere e sentire che lui non accettava la separazione.
Perché? Una separazione implica l’accettazione?
Chi se ne frega se lui non accetta la separazione. Chi se ne frega.
In alcune narrazioni addirittura ti fanno sapere che lei aveva l’amante. E quindi? Si parla di relazioni extraconiugali. Enbè?
Siamo stanche dei “non andate all’ultimo appuntamento”. “Fatevi accompagnare”. “Lei non avrebbe dovuto essere lì”. “In fondo se l’è cercata”.
“Cosa ci è andata a fare da sola in spiaggia?”, si chiedono i fognari dei social e la gente da bar, commentando lo stupro della giovane violentata sul bagnasciuga alle tre di notte. Questo continuo responsabilizzare la vittima, colpevolizzarla, toglie ogni volta un pezzetto di libertà.
Lì non ci puoi andare. Occhio a quello che fai. Occhio a come ti vesti. Non metterti la minigonna se sai che devi attraversare la stazione di sera da sola. Non uscire a quell’ora. Fatti accompagnare.
Ma la colpa non è di chi indossa la minigonna. La colpa non è di chi cammina di sera di notte da sola. La minigonna la indosso anche alle quattro del mattino, e tu non mi devi toccare. Non mi devi guardare. La colpa non è di chi passeggia in spiaggia. La colpa non è di chi sale in appartamento. La colpa non è nostra.
La colpa è di chi ammazza. Di chi colpisce. Di prevarica. Di chi maltratta. Di chi stupra. Di chi violenta. Non siamo noi che dobbiamo rinunciare alla nostra libertà. Alla nostra libertà di uscire da sole. Di viaggiare. Di andare anche nude in spiaggia alle tre di notte. Non siamo noi a dover avere sempre e sempre paura.
E occhio a lanciare certi messaggi. Perché la libertà non è scontata. La devi difendere ogni giorno con le unghie e con i denti.
Quando ci convinciamo che sia giusto rinunciare a un pezzetto della nostra libertà per favorire quella dei criminali, abbiamo già perso.
Bruciate tutto.
sbetti
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