L’altro giorno ho letto un bellissimo pezzo di Alessandro Marzo Magno sulla tecnica del copia incolla.
La tecnica del copia – incolla infatti è una tecnica vecchia come il cucco.
Un vizietto che piace molto a chi di mestiere e che consiste nel poggiare il culo su una sedia davanti al computer con la lingua di fuori e lo sguardo da ebete, e digitare contemporaneamente i tasti Control e C e poi alzare le ditine dalla tastiera e ripigiare ancora contemporaneamente i tasti Control e V.
E voile il gioco è fatto.
Per i più inebetiti, invece, ossia, in questo caso, coloro i quali non riescono a digitare due tasti contemporaneamente, si può anche selezionare col mouse la parte che interessa, posizionarsi sopra la barra dei comandi, cliccare sopra Copia e poi aprire un altro file, riposizionarsi sopra la barra e cliccare Incolla.
Questa pratica illegale è ben conosciuta e anche ben apprezzata soprattutto negli ambienti di chi scrive. O di chi fa finta di sapere. Non rari sono i casi di post completamente copiati e incollati. O di articoli completamente scopiazzati. O di tesi plagiate. Nel senso di affette da plagio.
Difatti a me è capitato più di qualche volta di trovare frasi esattamente e perfettamente uguali a come le avevo scritte io in qualche pezzo, (LA PROX VOLTA LI DENUNCIO) con vero e proprio furto di sequenza e di musicalità delle parole.
Ogni testo ha il suo spartito. Ogni testo suona la musica che decidi di infondergli o che assume a seconda dell’argomento trattato e se copi le parole e il loro significato, diventa un furto di una composizione che hai contribuito a creare con il cuore con le mani e con la mente. Anche perché il più delle volte chi copia un pezzo è un poveraccio che tira a campare per due lire e che magari non capisce manco quello che scrive o che hanno scritto gli altri.
Ma si sa: c’è chi oltre a lavorare con cuore mani e mente aggiunge anche un’altra parte del corpo che si trova esattamente a metà. Ossia il culo.
Ora. Io ho fatto anche alcune segnalazioni per cercare di scardinare questo problema delle notizie copiate ma la gente sembra non sentirci, ti ritrovi con i tuoi post o pezzi condivisi chissà dove. O ripresi da qualcuno senza manco citare le fonti.
Una volta mi è accaduto.
Ho dovuto fare delle stories sulle lezioni di etica e di deontologia, che poi mi è stato chiesto di rimuovere, perché mi limitavo semplicemente a dire: “perbacco quel pezzo l’ho fatto io, non puoi prendere la storia con tanto di foto senza nemmeno citare la fonte”.
Così non si fa. Le fonti sono la prima regola che ti insegnano. Questo solo per dire che la sottoscritta ha ricevuto una sospensione perché si era limitata ad adempiere a un ordine e perché aveva scritto: “eravamo una famiglia felice”, e tutto avveniva quando nella platea di tutti quelli che scrivono, accadono cose inenarrabili come il furto di notizie.
Io le notizie le ho sempre trovate. E quando non le trovo e le trova qualche altro, ovviamente la verifico, ma cito sempre da dove vengono. Non solo.
Un’altra volta mi hanno girato un messaggio dove tizio chiedeva a Caio se quello che avesse scritto la Bettin fosse vero e se potesse copiarlo. Nessuno che si fosse degnato di fare una telefonata. Del resto li capisco.
Fui costretta a scrivere a uno dei capi per chiedergli se si rendesse conto di come lavorano i suoi collaboratori.
Ora questo per dire che ciò mi è venuto in mente leggendo quel bellissimo pezzo di Alessandro Marzo Magno che come potete vedere ho citato e taggato in cima a questo scritto.
sbetti

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