
Oh eccola! Eccola. Eccola la nuova paladina dei migranti. Grazie, ne avevamo bisogno. Trentunenne. Tedesca. Carina al punto giusto. Sguardo duro. Vegana. Poliglotta. Crocerossina del mondo. Plurilaureata grazie ai soldi di mamma e papà. Studi naturalistici universitari nel Regno Unito. Nata nel posto giusto. Faceva la nostromo a bordo delle navi oceanografiche nel Polo Nord, per conto dell’Istituto Wegener. E ora. Ora invece fa la capitana della Sea Watch 3 e ieri è entrata in acque italiane, sfidando l’Italia. Gli italiani. E Salvini. E allora eccola la terza soubrette del mondo. Dopo la coppietta Salvini e Di Maio che giocano a togliersi i like da Instagram e postano pollicioni, mancava Carola. Insomma tre ci sta. Carola Rackele. Che alla fine ha ottenuto quello che voleva. Avere il suo momento di celebrità. Poco importa se rischia una multa fino a cinquantamila euro, quindici anni di carcere e se rischia di essere indagata per favoreggiamento dell’immigrazione, per rifiuto di obbedienza a nave da
guerra, per resistenza o violenza contro nave da guerra per il quale il codice della navigazione prevede fino a 10 anni e se rischia pure il sequestro della nave. Tanto per la capitana Findus ci pensano mammà e papà. E i soldi diciamo che non mancano. Anzi ci sta pure una colletta. Ma i soldi non mancano perché questi paladini della bontà, che sventolano la bandiera della pace, che reclamano diritti per tutti, che infrangono le regole perché chissenefrega se un vice ministro ti dice che in Italia non puoi entrare. Io ci entro lo stesso. Anzi la nostra paladina, lei così amante della globalità e nemica dei sovranisti, se n’è pure strafregata di quello che hanno detto in Europa. Come a dire: “siete una manica di deficienti. Qua ci penso io”. La Corte europea dei diritti dell’Uomo infatti ha respinto il ricorso di questi 42 migranti a bordo di questa nave. Volevano avere un’autorizzazione all’attracco e allo sbarco. Ecco dicevo i soldi non mancano perché questi paladini che fanno da volontari vengono pure pagati. Le Ong fatturano milioni di euro per dei bilanci che grazie alle donazioni crescono in maniera esponenziale. I soldi, alcuni sono per le spese di navigazione. Altri per il personale. La politica di Minniti almeno aveva messo a nudo il sistema dei fondi che gravitava e gravita intorno alle Ong. Ma nonostante questo. Nonostante questo la gente continua a credere che siano tutti volontari. Che siano tutte organizzazioni no profit. Allora. Allora. Allora.
Allora vorremmo che la nostra capitana mia capitana ci dicesse quanto guadagnano le Ong e a quanto ammontano gli stipendi di chi va in mare a salvare queste persone. Almeno di quelli che svolgono una specifica mansione. Di quelli che sono professionisti.
E vorremmo che ce lo dicesse sì.
Così avremo finito di prenderci per il culo.
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