Riccardo-Fogli

“Storie di tutti i giorni, vecchi discorsi sempre da fare, storie ferme sulle panchine in attesa di un lieto fine”.

Così cantava Riccardo Fogli, http://www.riccardofogli.net/, nel 1982 quando vinse il Festival di Sanremo, e sono infatti le storie di tutti i giorni, quelle che accadono, quelle belle, quelle brutte, quelle che a volte piombano addosso e sconvolgono la vita, cambiandola come è successo lo scorso 8 luglio agli abitanti di Dolo, Mira e Cazzago. Tre paesi uniti tutti da un’ unica devastante storia, quella del tornado, di potenza F4, che arriva e spazza via tutto quello che incontra.

Così, Riccardo Fogli e la sua band formata da tutti musicisti veneti: Roby Facini alle chitarre, Andrea Quinzi alla batteria, Enrico Santacatterina al basso e Valentino Favotto alle tastiere, domenica 27 settembre erano a Scorzè, in piazza Donatori di Sangue uniti per la Riviera. L’ultima data del tour e l’unica nel Veneto. Il concerto alle 20.30, a partire dall’ intramontabile Piccola Katy e giù via fino ai nostri giorni. Tutto il repertorio di un grande artista e della sua carriera, anche quella con i Pooh.

Lui, toscano, 68 anni compiuti il 21 ottobre, si affaccia sulla scena artistica italiana nel 1966 indossando pantaloni a zampa d’elefante e camicie a fiori. Da sempre amante dello sport, ama la regione del Veneto, con le sue verdure e la sua polenta.“Ho saputo del disastro che ha colpito la Riviera – dice – perché quella sera Andrea Quinzi ci convocò e ci disse che dovevamo fare qualcosa. Mi ritengo un ospite di questa terra di cui sono uno stimatore. É una terra dove la gente lavora, si attiva, si rimbocca le maniche e ricostruisce”. Un messaggio di ricostruzione e di rinascita quello che Fogli e la sua band hanno voluto trasmettere con questa serata di canzoni che hanno fatto la storia e che non muoiono mai. Anche perché il bassista Santacatterina, padovano ma che abita a Mellaredo di Pianiga il giorno del tornado era in casa e ha visto tutto. “Ti colpisce la sensazione di impotenza che si prova – dice – in genere uno a casa si sente al sicuro e invece ci si sente impotenti”.

“In questi frangenti della vita – dice Fogli – da soli non ce la possiamo fare.E’ meraviglioso quando i cittadini si danno una mano anche se quando la disgrazia prende il sopravvento lo Stato dovrebbe fare di più ed esserti amico”. L’offerta è stata minima di 10 euro e il 100% del ricavato è stato devoluto in beneficenza. I soldi raccolti sono 7200 euro.

SBett

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l’articolo apparso sul Gazzettino il 25 settembre 2015


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