Ciao, sono Candy e sono una candela. Ti interessa la mia storia? Devi sapere che otto anni fa dopo che “mastromachine” mi costruì, finii imballata in mezzo a tremila candele sugli scaffali di un negozio di articoli regalo, forse il Center Casa, se non ricordo male. Me ne stavo tranquilla sopra lo scaffale a flirtare con l’angioletto di terracotta che mi stava davanti e sul più bello che mi stavo per concedere, una sera poco prima di Natale, una manina mi agguanta e mi prende con sè. Era un bimbo che incuriosito dalla mia forma mi prese in mano e cominciò a farmi roteare su e per giù. Allora il bimbo andò dalla mamma e le chiese se potevano comprarmi, in fondo per un euro e 89 centesimi, ma la mamma rispose che di strafanti a casa ne avevano tanti e che mi avrebbero regalato alla zia Gemma. Così mi ritrovai vestita di un vestito a stelle e a strisce che poi mi tolsero violentemente e rinchiusa in una credenza in compagnia di piattini e bicchierini. Lì conobbi Patty, una piattina simpatica e Bricco, un figo spaziale ma ubriaco dalla mattina alla sera. Dopo un anno però dovetti abbandonarli, mi comprarono un vestito nuovo o forse usato e finì inesorabilmente tra le credenze di una vecchietta che poi scoprì essere la zia della zia Gemma. E così mi feci nuovi amici, ogni anno a Natale traslocavo, e mi ritrovavo sempre a casa di qualcuno zio della zia o nonno dei nipoti della suocera della zia eccetera eccetera. Ora a distanza di otto anni non so bene in quale casella dell’albero genealogico sono finita. So che tra poco è Natale e io avrò un vestitino nuovo. (S.B.)