Quando ho ascoltato queste persone ho sentito emergere in me un senso di impotenza devastante. L’impotenza di non sapere che fare. Il sistema sanitario in Italia è ormai logoro. E chi sta sul piedistallo, non sente il pianto di chi soffre. 

Maria Cristina Gallo, 56 anni, di Mazara del Vallo (Trapani), ha dovuto attendere otto mesi l’esito di un esame istologico. Solo che intanto il tumore è avanzato e ora lei, giunta alla diciassettesima chemio, si trova a dover combattere contro il tempo. L’azienda sanitaria ora è al centro di uno scandalo. 

Raffaella Buziol di Treviso, per la madre ultrasettantenne malata oncologica, ha aspettato due anni una colonscopia. Alla fine stremata, è stata costretta a rivolgersi a un privato che le è costato 252 euro. 

Fiore Isabella, il presidente del Tribunale per i diritti del Malato di Lamezia Terme, mi racconta che in Calabria la gente ha smesso di curarsi. “Non ci sono i soldi. Per il pubblico ci vuole tempo. Per il privato ci vuole il denaro”. 

Carlo Perticarini, 43 anni di Porto San Giorgio (Fermo), rimasto vittima di un incidente nel dicembre 2023, da allora vive senza un pezzo di testa. Le immagini sono impressionanti. Il suo pezzo di testa mancante “è in un congelatore dell’ospedale di Fabriano”, racconta. Per effettuare l’operazione è in lista da aprile 2024 e ora, stremato, si è rivolto a un privato. Perfino i 20 euro dell’auto medica gli hanno chiesto. La figlia di Rita Basso, invece,  Amina, di Roma da 40 anni è costretta a letto a causa di una diagnosi errata. Necessiterebbe di assistenza h 24. Ma non c’è il personale. 

La mia inchiesta su sul settimanale Espresso del 28 marzo 2025

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👉 https://lespresso.it/c/inchieste/2025/3/31/inchiesta-sanita-liste-attesa-infinite-mancanza-medici/53456


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