L’avesse pubblicato un ragazzino di quindici anni, un baby minchia, uno di quegli improvvisati Influencer che fanno i soldi con le mutande firmate, mi avrebbe comunque destato un certo ribrezzo, ma probabilmente mi sarei messa a ridere, anzi sorridere. Invece a pubblicare questo scempio è il presidente degli Stati Uniti d’America. Colui che dirige la potenza più forte al mondo.
Donald Trump, nei giorni scorsi, ci ha deliziato con un video realizzato con l’intelligenza artificiale – perché non possiede quella naturale – di come vorrebbe la Striscia di Gaza. Una rappresentazione distopica, volgare, irrispettosa, sacrilega, che offende chi in quella striscia ci è morto. Un’immagine macabra fatta di divertimento, lusso, ricostruzioni kitsch, con una immensa spiaggia, Musk che mangia e lui che balla con una ballerina dalle prorompenti curve. Un volgare e chiassoso resort mediorientale con i bambini che giocano sotto un cielo da cui piovono banconote. Una rappresentazione della realtà misogina, omofoba, mistificante e mistificatoria, che supera i limiti morali e democratici. La diffusione di quel video alza sempre più l’asticella portando a un più elevato livello ciò che viene considerato tollerabile, accettabile, scambiabile. Un insulto. Una vergogna in una terra che conta solo lacrime macerie morte. Più di tredicimila bambini morti, gente ammazzata, cimiteri estesi, ostaggi ancora in mano ai terroristi, bare che sfilano come fossero trofei di un circo mediatico.
E l’immagine che più lascia attoniti, come accade in altri affetti dal delirio di onnipotenza, è il suo faccione d’oro che compare a metà del video e quella statua dorata anch’essa come a osannare un pericoloso dittatore. Perché quando si viene colpiti dalla smania del potere, non si distingue più ciò che è reale da ciò che non lo è. Ciò che è condannabile da ciò che è accettabile.
La megalomania prende il sopravvento, l’ego anche. Quello che spaventa è come il nostro governo rimanga impassibile difronte a tutto questo. Di come lo si lasci fare.
Disonesti intellettualmente, piegati al potere, servili con i padroni e squadristi con oppositori e avversari.
Quando accettiamo tutto questo abbiamo già perso. Le libertà non crollano in un giorno, te le levano pezzo dopo pezzo, pezzetto dopo pezzetto, facendoti credere che lo fanno per te. Quando alla fine lo fanno solo per loro.

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